Istituto Allergologico Italiano

È il momento di non abbassare la guardia, anzi…


Claudio Ortolani

Da Science 27 maggio 2020. Riassumo qui i punti essenziali di un articolo di Science che fa il punto sulle attuali conoscenze in merito alla trasmissione del SARS-CoV-2 e che ritengo molto importante divulgare, specie in questa fase di ripresa delle normali attività in cui vi è la tendenza ad allentare le misure di sicurezza. L’articolo ci invita a non modificare le norme di sicurezza finora adottate, anzi…

Premessa:

Gli esseri umani, nel parlare, tossire, starnutire o nella semplice respirazione, producono e liberano nell’ambiente goccioline di saliva delle dimensioni comprese tra 0,1 e 1000 μm. Se un individuo ha un’infezione virale localizzata alle vie respiratorie (naso, faringe, laringe, bronchi o polmone), le goccioline che egli emetterà nell’ambiente potranno contenere delle cariche di virus. Nel caso del coronavirus SARS-CoV-2 la via di trasmissione fondamentale avviene appunto attraverso la trasmissione di goccioline (da 5 a 10μm) e di aerosol (≤ 5 μm). E’ importante tenere presente la differenza tra goccioline e aerosol, in quanto il secondo ha un ruolo molto più importante delle prime nella trasmissione delle infezioni virali, come il COVID-19: infatti, queste particelle restano nell’aria molto più a lungo delle goccioline e sono delle dimensioni appropriate per raggiungere facilmente, se aspirate, gli alveoli polmonari, causando direttamente una polmonite virale.

Che tragitto fanno le goccioline e gli aerosol?

Le goccioline subiscono l’effetto gravitazionale e rapidamente cadono per depositarsi a terra o sulle superfici degli oggetti circostanti. Si è calcolato che nell'aria ferma una gocciolina delle dimensioni di 100 μm si deposita sul terreno, da un’altezza di 2,4 metri, in 4,6 secondi. Gli aerosol invece, essendo notevolmente più piccoli (≤5 μm), sono meno soggetti alla forza di gravità e tenderanno ad evaporare più velocemente di quanto si possano depositare. Si è infatti calcolato che una particella di aerosol da 1 μm si depositerà sul terreno da un’altezza di 2,4 metri in 12,4 ore. Gli aerosol disidratandosi perderanno ulteriormente peso e tenderanno a galleggiare nell’aria, saturando gli ambienti chiusi, mentre negli ambienti esterni saranno influenzati dalle correnti d'aria che possono trasportarli anche per lunghe distanze. Pertanto, esistono due principali vie di trasmissione del virus respiratorio: il contatto (diretto o indiretto tra persone e con superfici contaminate) e l'inalazione. Da quanto detto si desume che la distanza tra le persone di 6 piedi, cioè di1,8 m, generalmente consigliata al fine di evitare il contagio può essere del tutto inadeguata.

Quali sono le persone da cui stare attenti?

È stato dimostrato che SARS-CoV-2, una volta raggiunte le mucose del soggetto infettato, si replica molto velocemente e quindi può diffondersi rapidamente nella faringe da cui può essere rilasciato prima che la risposta immunitaria innata si attivi e produca sintomi. Gli individui infetti possono quindi essere altamente contagiosi per diversi giorni prima che si manifestino i sintomi. Quindi, quando compaiono i sintomi, il paziente può aver già trasmesso il virus senza saperlo. Questi “untori silenziosi' potrebbero essere i motori fondamentali della rapida diffusione del virus SARS-CoV-2. A Wuhan, è stato stimato che la responsabilità del 79% dei contagi è stata dei pazienti con di infezione da COVID-19 non diagnosticata e che, al momento della trasmissione del virus ad altri, erano presumibilmente asintomatici. In mancanza di test regolari e diffusi, essenziali per identificare e isolare gli individui infetti asintomatici, è quindi buona norma considerare che qualsiasi persona che si incontra può essere un potenziale infettante.

Quale dovrebbe essere la distanza di sicurezza?

È difficile definire una distanza di sicurezza tra le persone che sia tale da prevenire il contagio perché si sa ancora troppo poco circa la produzione e il comportamento aereo degli aerosol respiratori infettanti. Infatti la contagiosità dipende da molti fattori, tra cui le dimensioni delle particelle, la contagiosità della fonte dell’infezione, le correnti d’aria, l'ambiente chiuso o aperto. Ad esempio, le stime basate su una carica virale media di SARS-CoV-2 negli aerosol, indicano che 1 minuto di conversazione ad alta voce può generare 1000 aerosol contenenti almeno 1 virus. Tuttavia, se il contagiante è un super-infetto, con una carica virale 100 volte superiore alla media, egli produrrà 100.000 virus inglobati negli aerosol emessi in un minuto di conversazione. Per quanto riguarda la distanza percorsa dagli aerosol di dimensioni sub-microniche possiamo fare riferimento alla distanza che c’è tra un fumatore e la persona che percepisce l’odore di fumo, trasmesso appunto da particelle sub-microniche, distanza che può superare i 5 metri. Inoltre, i virus possono attaccarsi ad altre particelle come la polvere e il particolato sottile, con modifica del tempo di permanenza nell’aria e della dispersione. Vi è ad esempio la dimostrazione che nelle aree con maggiori concentrazioni di inquinamento atmosferico la malattia COVID-19 si presenta in forma più grave. È chiaro quindi che una distanza di effettiva sicurezza tra le persone in alcune situazioni può superare i 5 metri.

Indossare una mascherina serve?

Le mascherine forniscono una barriera efficace, riducendo il numero di virus infettanti nella fase espiratoria, Si è visto sperimentalmente che indossare una mascherina chirurgica riduce significativamente la concentrazione virale nell'aria e riduce la probabilità di trasmettere il COVID-19 e, se trasmesso, la malattia sarà meno grave. Le mascherine inoltre proteggono anche le persone non infette dagli aerosol e dalle goccioline SARS-CoV-2. Pertanto, è particolarmente importante indossare le mascherine, specialmente in luoghi che possono contenere alte concentrazioni di virus, come strutture sanitarie, aeroplani, ristoranti e altri luoghi affollati con ventilazione ridotta. L'efficienza di filtraggio degli aerosol da parte di diverse stoffe, specie se disposte a più strati, usate per confezionare le mascherine fatte in casa, è risultata del tutto sovrapponibile a quella delle mascherine chirurgiche. Pertanto, l'opzione del mascheramento universale non è più giustificata dalla carenza di mascherine. I dati epidemiologici confermano l'importanza preventiva dell’uso della mascherina, infatti i Paesi che sono riusciti a limitare la diffusione di COVID-19, tra cui Taiwan, Giappone, Hong Kong, Singapore e Corea del Sud hanno incluso tra le misure di prevenzione del diffondersi del contagio l'adozione universale delle mascherine.

In conclusione

Da quanto riportato sembra chiaro che per la protezione individuale dal contagio con il virus SARS-CoV-2 è importante continuare a mantenere le norme di isolamento già adottate nei rapporti con le terze persone. Se poi vogliamo adottare la massima sicurezza per noi e per gli altri, dovremmo attenerci alle seguenti regole, a prescindere dalle norme generali ufficiali:

  1. Considerare qualsiasi persona come possibile contagiante;
  2. Portare sempre nei contatti con le terze persone una mascherina chirurgica o una mascherina di stoffa multistrato, bene adattata al viso;
  3. Non togliere la mascherina per parlare;
  4. Togliere la mascherina per bere o mangiare ma rimetterla subito dopo;
  5. Mantenere la distanza sociale maggiore possibile;
  6. Non permanere a lungo in un locale con la presenza di altre persone (bar, ristoranti, chiese, ecc);
  7. In città pesantemente inquinate, specie da particolato sottile intensificare le misure di sicurezza;
  8. Portare guanti protettivi da gettare al rientro a casa;
  9. Lavare sempre a lungo le mani al rientro al domicilio, anche dopo aver tolto i guanti.

Fonti:
Prather K. A. et al. PERSPECTIVE. Reducing transmission of SARS-CoV-2. Science  27 May 2020: eabc6197