Istituto Allergologico Italiano

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Marcia allergica

Egr.Dott.,
Mi permetto di scriverle per poter riuscire a capire quale strada intraprendere per poter migliorare la qualità di vita di mia figlia. La piccola ha tre anni e mezzo e sin dalla nascita ha manifestato degli episodi di allergia, eczemi, derma secco sulla maggior parte del corpo. Da due anni soffre di rinite, prurito continuo al naso, scolo di muco trasparente, starnuti ripetuti più volte al giorno ed ostruzione nasale soprattutto di notte. Tutto ciò le rende le giornate difficili, non dormendo a sufficienza ed essendo sempre sofferente per il fastidio è molto irritabile e nervosa. L’allergologo ha riscontrato un’allergia alle graminacee (prick test) e ci ha consigliato lo Zirtec da marzo ai primi di giugno; la somministrazione dell’antistaminico non ha migliorato in modo marcato e significativo la qualità di vita giornaliera, ha solo alleviato lo scolo e ridotto il numero di starnuti. Quello che non capisco sono i frequenti casi di aggravio della situazione: ogni due settimane la temperatura corporea di mia figlia inizia a salire, passando da 36.7 a 37.1/37.4. Dopo alcuni giorni la febbre inizia a salire, compare un po’ di raucedine e la tosse e nella maggior parte dei casi incappiamo in una bronchite asmatica. L’allergia può portare ad una alterazione della temperatura? C’è un sistema che ci possa aiutare a non arrivare sempre alla bronchite (e quindi alla somministrazione anche di antibiotici)? Può essere allergica a qualcos’altro, oltre alle graminacee? Ha la possibilità di indirizzarmi in un centro a Milano che ci possa essere di supporto?
La ringrazio moltissimo e cordialmente saluto.

Risposta

L'avvicendarsi delle malattie della sua bambina potrebbe essere ricondotta a quella condizione di atopia del bambino che viene definita come “marcia allergica”. Si tratta di una serie di manifestazioni allergiche che si presentano una dopo l’altra nel corso dei primi anni di vita, di solito il percorso è quello da lei descritto: i primi disturbi sono cutanei (dermatite atopica) cui segue la rinite allergica e come ultima si presenta l’asma bronchiale. É quindi possibile che la bronchite della sua bambina sia in realtà un asma bronchiale. Questo andrà accertato con le prove di funzionalità respiratoria e nel caso adeguatamente trattata. Il rialzo termico, che mi sembra nel caso descritto più una febbricola che non una vera febbre, è una manifestazione abbastanza comune dell’allergia, specie della dermatite atopica. Il raffreddore primaverile, prima di capire che era un’allergia al polline, veniva chiamato “febbre da fieno”, termine ancor oggi in uso. Il lieve rialzo termico dipende dal fatto che l’allergia provoca una infiammazione allergica interessando molti fattori immunologici alcuni dei quali possono dare rialzo termico.
É bene ricordare alcune importanti caratteristiche della marcia allergica:

  1. si presenta sempre in bambini atopici, cioè molto allergici, con tendenza a produrre anticorpi IgE verso una moltitudine di allergeni, le IgE totali di questi bambini sono spesso elevatissime;
  2. in questa situazione è facile che il bambino sia esposto a qualche allergene capace di scatenare la sintomatologia, questo spiega la frequenza delle riacutizzazioni dei sintomi;
  3. spesso questi bambini hanno anche allergie alimentari; queste possono provocare disturbi gastroenterici (es. vomito repentino all’ingestione o diarrea nelle ore successive) oppure non provocano disturbi gastroenterici ma possono esacerbare la dermatite o la rinite o l’asma; questo comportamento non facilita il riconoscimento del rapporto che può esistere tra esposizione all’allergene e la comparsa dei sintomi;
  4. i sintomi al contatto con l’allergene avvengono secondo regole a noi sconosciute e quindi vi sono allergeni che provocano una rinite, altri un’esacerbazione dell’asma, altri un aumento dei sintomi cutanei e, infine, molti non danno alcun disturbo;
  5. alcune proteine di batteri e di micofiti, funzionando come degli allergeni, possono agire come importanti fattori di scatenamento dei sintomi (sia asmatici sia cutanei) mentre le infezioni virali delle prime vie respiratorie possono provocare una riacutizzazione dell’asma.

É chiaro che in queste condizioni molto complesse è importante approfondire il più possibile la ricerca degli allergeni in modo da avere un quadro il più esauriente possibile di tutte le sostanze (inalanti e alimenti) cui il bambino è allergico. In seguito si dovrà fare in modo di evitare assolutamente il contatto, l’inalazione o l’ingestione degli allergeni identificati. Tuttavia per alcuni allergeni, come i pollini, ciò non è sempre possibile. Questo regime di vita dovrà continuare per molti mesi e anni controllando frequentemente i test allergologici per vedere se eventualmente vi sarà stata una riduzione del numero di allergeni responsabili.
Un altro punto importante è di proteggere il bambino dalle infezioni. Il bambino eczematoso dovrà essere trattato frequentemente con antisettici cutanei e nel caso d’infezioni batteriche respiratorie si dovranno usare gli antibiotici appropriati e, infine, a scopo profilattico va praticata regolarmente la vaccinazione anti-influenzale. I trattamenti sintomatici soprattutto con cortisonici locali (creme e pomate cutanee e spray nasali e bronchiali) sono molto utili per alleviare i sintomi ma non sono risolutivi.
L’immunoterapia specifica non è d’aiuto se non per curare specifici problemi (ad esempio la pollinosi o l’allergia all’acaro).
Infine, per rispondere alla sua ultima domanda, a Milano vi sono molti Centri Allergologici Pediatrici qualificati e in grado di seguire i bambini affetti dalla marcia allergica.