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L’OMS dichiara preoccupante la variante Omicron


laboratorio di analisi L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il 26 novembre u.s. ha classificato “preoccupante” la nuova variante COVID-19 proveniente dal Sudafrica, nel senso che potrebbe essere più contagiosa, causare malattie più gravi e ridurre l'efficacia dei vaccini e dei trattamenti, rispetto alle varianti già note.

Questa variante, conosciuta scientificamente come B.1.1.529 e denominata Omicron, presenta molte mutazioni del coronavirus SARS-CoV-2, e i dati preliminari dell’OMS suggeriscono che possa provocare un aumento del rischio di reinfezione rispetto ad altre varianti già note. In quasi tutte le province del Sudafrica ll numero di casi di questa variante è attualmente in aumento.

Diversi laboratori dell’OMS in diversi paesi stanno studiando le caratteristiche di Omicron, in particolare il sequenziamento genetico: 66 sequenze della variante B.1.1.529 sono state segnalate a GISAID (Banca Dati Mondiale dei Genomi Virali), di cui 58 dal Sud Africa, sei dalla Botswana e due da Hong Kong. L'OMS ha anche chiesto ai paesi colpiti di studiare la gravità della variante, nonché le risposte immunitarie, la neutralizzazione degli anticorpi l'efficacia delle misure sociali e di salute pubblica.

Nel frattempo, hanno interrotto o limitato i voli con molti Paesi africani diverse nazioni, tra cui Austria, Bahrain, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Israele, Italia, Giappone, Malta, Paesi Bassi, Hong Kong, Filippine, Singapore e USA.
Per il momento è prematuro fare previsioni sulla pericolosità della nuova variante e solo nei prossimi giorni conosceremo se siamo nuovamente alle soglie di una situazione di emergenza.