Istituto Allergologico Italiano

Cambiano le regole di dieta per la prevenzione dell’Allergia alimentare nel neonato.


allergia alimentare nel neonatoIl primo anno di vita postnatale ha un ruolo importante per lo sviluppo di allergie alimentari e negli ultimi 10 anni è cambiata significativamente l’evidenza scientifica in base cui adottare il comportamento dietetico corretto. Negli anni '90 la maggior parte delle Linee Guida delle Società Allergologiche di tutto il mondo raccomandavano di ritardare l’introduzione di cibi solidi allergenici, come arachidi, uova e latte di mucca per almeno i primi 12 mesi di vita.

Dal 2005 in poi, le raccomandazioni delle Linee Guida iniziarono a cambiare, basandosi inizialmente su studi di coorte osservazionali che avevano osservato che la ritardata introduzione di cibi allergenici non si associava ad una ridotta allergia alimentare. Negli ultimi 2 anni, questi dati sono stati sostenuti da una serie di studi randomizzati e controllati. In particolare, lo studio LEAP ha concluso che ritardare l'introduzione di arachidi (5 anni vs 4-11 mesi) comporta un significativo aumento del rischio di allergia alle arachidi nei bambini con eczema ad esordio precoce, allergia all'uovo o entrambi. Quindi, si ritiene adesso che ritardare l'introduzione di arachidi a 11 mesi in bambini ad alto rischio di allergia alimentare (con eczema e allergia alle uova) comporti un aumento del rischio di allergia alle arachidi.

Gli Stati Uniti, in conseguenza a queste nuove nozioni hanno modificato, per ora provvisoriamente le Linee guida (NIH) sulla prevenzione dell’Allergia alimentare, eliminando la raccomandazione di introdurre tardivamente le arachidi nei bambini ad alto rischio di sviluppare allergia alimentare e hanno già iniziato a riformulare completamente le Linee guida sull’Allergia alimentare.

Anche in Australia, sulla base di queste nuove informazioni le linee guida per l'alimentazione dei lattanti a rischio di allergia sono state riformulate da un gruppo di esperti. Il summit australiano di alimentazione infantile si è tenuto con l’obiettivo di raggiungere un consenso nazionale sulla formulazione degli orientamenti per l'alimentazione infantile per la prevenzione delle allergie. In un primo incontro 30 ricercatori allergologi, clinici, e consumatori hanno valutato le evidenze della produzione scientifica in argomento. Il secondo incontro ha coinvolto gli esperti di 46 parti interessate ,tra cui lo Stato, le Agenzie Federali di assistenza sanitaria, i consumatori e gli esperti d’allergia. Le parti interessate hanno raggiunto un accordo sulla formulazione del consenso per le raccomandazioni sull'alimentazione infantile. In essenza, la novità rispetto alle norme del passato è sintetizzata in questi tre punti:

  1. quando il bambino è pronto all’introduzione nella dieta di una varietà di cibi solidi, a circa 6 mesi, ma non prima di 4 mesi, si dovrà iniziare con cibi ricchi di ferro, continuando l'allattamento al seno;
  2. tutti i bambini dovrebbero essere alimentati dal primo anno di vita con cibi solidi, compresi quelli allergenici: burro di arachidi, uova cotte, prodotti lattiero-caseari e prodotti di grano. Questa alimentazione va somministrata anche ai bambini ad alto rischio di allergia;
  3. le formule per l'infanzia di latte idrolizzato (parzialmente o estensivamente) non sono invece raccomandate per la prevenzione delle malattie allergiche.

Fonte: J Allergy Clin Immunol In Practice 2017; 5: 1617-24