Istituto Allergologico Italiano

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Mio figlio ha un'eosinofilia?

Mio figlio di 8 anni ha da circa 4 anni gli eosinofili molto alti (11 o 12 % e 1.2 1.3 ). Fino all'anno scorso aveva anche il ferro basso (sceso fino a 13) che poi si è normalizzato senza alcuna cura. E' positivo a IgE specifiche d1 e d2 (acari). Ha eseguito una ecografia intestinale il cui esito è: potrebbe essere in rapporto con malassorbimento.
Ora l'allergologo che lo segue teorizza un'allergia alimentare che potremmo scoprire facendo dieta di eliminazione: latte, uova, frumento e cereali, riso, soia e loro derivati. Ammesso solo il mais e frutta verdura carne e pesce. Dopo 2 mesi il risultato è scarso (9 % e 1.1). E' negativo per celiachia.
Non ha sintomi gartro-enterici, ha una lieve dermatite ed una irritabilità bronchiale raramente usa cortisone.
Cosa possiamio fare?
grazie mille

Risposta

Suo figlio ha un'eosinofilia, gli eosinofili sono infatti superiori a 500 cellule mcL ma inferiori a 1500 (nel qual caso si parlerebbe di ipereosinofilia). Nella maggioranza dei casi l'aumento degli eosinofili nel sangue è secondario a una malattia infiammatoria (eosinofilia secondaria). I linfociti T, infatti, nelle malattie infiammatorie attivandosi possono produrre delle sostanze che fanno aumentare gli eosinofili. Le malattie che provocano aumento degli eosinofili sono soprattutto quelle allergiche: l’allergia alimentare, la dermatite atopica, l’asma bronchiale, la rino-sinusite allergica cronica e l'allergia da farmaci. Oltre alle malattie allergiche rientrano in questo gruppo anche alcune malattie reumatiche, in particolare quelle autoimmuni, le malattie granulomatose croniche (ad esempio la sarcoidosi) e alcune parassitosi. Recentemente sono stati individuati almeno altri due tipi di eosinofilie secondarie che dipendono da alterazioni delle cellule del sangue. La prima è causata da un’alterazione dei linfociti T che in questo caso producono in eccesso alcuni fattori che fanno aumentare gli eosinofili (soprattutto linfochina IL5). La seconda forma dipende, invece, da un’anomalia genetica: si tratta di un’alterazione cromosomica (fusione FIPIL1-PDGFRA) negli eosinofili che per questo si moltiplicano enormemente. Quest’alterazione genetica è presente solo nel 3% dei soggetti con eosinofilia ma è un riscontro abbastanza frequente nella Sindrome ipereosinofila. Infine, se pure molto raramente, un aumento degli eosinofili può nascondere in realtà una malattia mieloproliferativa (nel dubbio sarà necessario ricorrere allo specialista ematologo). Se, dopo aver eseguito tutti gli accertamenti del caso, la causa rimane sconosciuta, si pone diagnosi di Eosinofilia idiopatica. Se non ci sono patologie a carico di qualche organo si tratta di una Eosinofilia benigna, se invece la malattia comporta patologie in qualche organo, si parla di Sindrome Ipereosinofila. Data la complessità della diagnosi di un’eosinofilia, si dovranno eseguire diversi esami, soprattutto in ambito ematologico, quali la conta differenziale dei globuli bianchi, lo studio morfologico delle cellule sanguigne, il dosaggio di IgE, IgG, IgM, IgA, della vitamina B12 e della fosfatasi alcalina leucocitaria, la tipizzazione linfocitaria, l’analisi del riarrangiamento del gene TCR. L’analisi citomorfologica e quella citogenetica permetteranno inoltre d’identificare le alterazioni genetiche caratteristiche. Data la peculiarità altamente specialistica di questi esami e la necessità di un’interpretazione da parte di competenti nella materia, il mio consiglio è di rivolgersi a un Centro Ematologico che abbia una consolidata esperienza nella diagnostica delle eosinofilie.