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Vaccinazioni anti Covid e protezione dalle varianti del coronavirus


una donna riceve la vaccinazione da un medicoIl dott. Francis Collins direttore dell’NIH ieri, nel suo blog, si poneva la domanda “Quanto protettive sono le vaccinazioni anti Covid nei confronti delle varianti di Sars-CoV2?”.
È la domanda che tutti ci facciamo per la preoccupazione che spunti qualche variante del Sars-CoV2 resistente alle vaccinazioni.

Pur non essendoci ancora studi su larga scala su questo argomento, tuttavia si può avere qualche risposta. Fa testo l’esperienza di Israele dove 80% della popolazione adulta è stata completamente vaccinata, con conseguente quasi completo controllo della pandemia. In questo paese, attualmente prevale la variante B 1.1.7 o inglese del Sars-CoV2 ed è presente, sia pure in misura molto minore, anche la variante sudafricana o B 1.351. Uno studio ha dimostrato che la protezione dall’infezione con la variante inglese non è completa dopo la prima dose di vaccino Pfizer/BioNtech ma lo è dopo una settimana dalla seconda dose. Il vaccino Pfizer/BioNtech, era meno efficace verso la variante sudafricana ma, anche in questo caso, l’effetto protettivo era maggiore dopo la seconda dose.

Questi dati sono insufficienti e incompleti per darci una risposta esauriente alla domanda che ci preoccupa, tuttavia ci danno alcune evidenze. La prima, che è importante completare la vaccinazione con la seconda dose per la massima protezione nei confronti di ogni possibile variante. La seconda, che è essenziale raggiungere percentuali di vaccinazione di almeno 80% della popolazione adulta per riuscire a contenere la pandemia, anche per quanto riguarda le varianti. Essenziale per riuscirci è il massimo impegno da parte delle autorità per realizzare la vaccinazione di massa e la più ampia disponibilità del singolo cittadino a farsi vaccinare.

Fonte: A Real-World Look at COVID-19 Vaccines Versus New Variants

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