Istituto Allergologico Italiano

Molnupiravir


Molnupireavir

Cos'è

Molnupiravir è un farmaco antivirale attivo per il trattamento di pazienti con COVID-19 di forme lievi e moderate la cui efficacia per ora è dimostrata nelle prime fasi della malattia (<10gg dal contagio). È stato autorizzato all’uso dall’AIFA, con indicazione alla somministrazione entro 5 giorni dal manifestarsi della malattia conclamata, nei pazienti che presentano condizioni cliniche che rappresentano specifici fattori di rischio per lo sviluppo della malattia grave. La durata del trattamento, che consiste nell'assunzione di 4 compresse (da 200 mg) ogni 12 ore, è di 5 giorni.  Il nome commerciale del farmaco è Lagevrio sviluppato da Merck Sharp & Dohme.

Come funziona

Molnupiravir aumenta la frequenza delle mutazioni dell'RNA virale e compromette la replicazione di SARS-CoV-2. Cerchiamo di chiarire. Il genoma del coronavirus è costituito da un filamento di RNA che, per la duplicazione del virus, forma un secondo filamento a stampo dall’originale. In questo modo i virus si moltiplicano. Per la sintesi del nuovo RNA virale è fondamentale l’azione di un enzima, la RNA polimerasi RNA dipendente, che chiameremo RpRd. L’RpRd per duplicare l’RNA utilizza come substrato citidina trifosfato o uridina trifosfato. Se viene somministrato il Molnupiravir, esso una volta ingerito e assorbito nel sangue si trasforma nella sua forma attiva o β-D-N4-idrossicitidina (NHC) trifosfato. Ebbene avviene che l’RpRd virale finisce ad utilizzare questa molecola come substrato invece dei substrati naturali: citidina trifosfato e uridina trifosfato. Questa sostituzione comporta che il nuovo RNA è alterato, cioè la copia non è più identica al filamento di RNA matrice dello stampo. Succede infatti che molnupiravir altera l’inserimento nel nuovo filamento di RNA virale dei due nucleotidi G (guanina) e A (adenosina). Ne consegue che l’RNA continuando ad alterarsi ad ogni duplicazione diventa incompatibile con la sopravvivenza del virus.

Efficacia

Il principale riferimento è uno studio in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, pubblicato su NEJM e condotto su 1443 partecipanti (716 trattati con Molnupiravir e 717 con placebo). I pazienti erano adulti non vaccinati con COVID-19 sintomatico e confermato in laboratorio e con almeno un fattore di rischio per una malattia grave. Il sottogruppo dei trattati ha ricevuto Molnupiravir 800 mg al dì per 5 giorni. L’obbiettivo dello studio era valutare la differenza tra i due gruppi nell’incidenza dell’ospedalizzazione o del decesso al giorno 29 dall’inizio del trattamento e l’incidenza di effetti collaterali.

Nell'analisi di tutti i partecipanti che erano stati sottoposti a randomizzazione, la percentuale di partecipanti ricoverati in ospedale o deceduti fino al giorno 29 era inferiore nel gruppo Molnupiravir (6,8%) rispetto al gruppo placebo (9,7%) Entro il giorno 29 sono stati riportati 1 decesso nel gruppo Molnupiravir e 9 nel gruppo placebo. L’incidenza di eventi avversi era sovrapponibile nel gruppo Molnupiravir a quello del placebo.

In conclusione il trattamento precoce con Molnupiravir ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte negli adulti con Covid-19, non vaccinati e a rischio di aggravamento.

Fonte: Jayk Bernal A, Gomes da Silva MM, Musungaie DB, et al. Molnupiravir for oral treatment of Covid-19 in nonhospitalized patients. N Engl J Med. DOI: 10.1056/NEJMoa2116044.