Istituto Allergologico Italiano

Manca la dimostrazione che Paxlovid prevenga il COVID-19


Paxlovid di Pfizer

Fig. 1 Paxlovid, la pillola antivirale di Pfizer

Secondo uno studio clinico, Paxlovid la pillola antivirale di Pfizer, che è stata appena autorizzata in Italia per la terapia del COVID-19, non sembrerebbe efficace nel prevenire l'infezione che si verifica per contatti con familiari positivi al SARS-CoV-2. Paxlovid, un mix di due farmaci, nirmatrelvir e ritonavir, è prescritto come terapia ai pazienti COVID-19 con fattori di rischio, come l'età avanzata e l'obesità, che li pongono a un rischio maggiore di ricovero o morte. Ora, Pfizer ha voluto provare la sua efficacia anche nel prevenire la malattia. Ha quindi testato la sua efficacia preventiva in quasi 3000 persone risultate esposte all’infezione da coronavirus per contatti con familiari positivi. Lo studio ha rilevato che quando gli adulti che avevano un membro della famiglia infetto assumevano il farmaco per 5 o 10 giorni, avevano il 32% o il 37% in meno di probabilità rispetto a quelli che assumevano un placebo di risultare in seguito positivi, ma le differenze tra i gruppi non erano statisticamente significative, ha affermato la società, e potrebbero essere dovute al caso. Viceversa altri antivirali, come quelli per l'HIV, hanno funzionato bene anche come preventivi.

Fonte: Science, Vol 376, N° 6593, 05 maggio 2022