Istituto Allergologico Italiano

Trovato un farmaco orale che previene l'anafilassi


puntura di imenottero

L'anafilassi è una reazione allergica che coinvolge tutto l'organismo e che è particolarmente pericolosa, perché può evolvere rapidamente in in quadri clinici pericolosi per la vita, quali una grave ipotensione arteriosa (shock anafilattico) o una crisi di asma gravissima e irreversibile oppure un edema delle prime vie aeree, con soffocamento. L'anafilassi può essere scatenata da un comune farmaco, o da un alimento o dalla puntura di un imenottero. Si tratta di situazioni spesso imprevedibili e quindi ad alto rischio. Non abbiamo farmaci in grado di prevenire l'anafilassi e quindi la prevenzione si basa sull'evitare l'allergene, sia esso un alimento, o un farmaco. È chiaro che non sempre è possibile evitare l'incontro con l’allergene, come ad esempio una puntura di vespa o di ape o l’ingestione di un alimento, che apparentemente non contiene l'allergene. L'unica terapia per l'anafilassi è di emergenza e si pratica ai primi sintomi, mediante l'iniezione intramuscolare di adrenalina.
In questi giorni è stata pubblicata una sperimentazione scientifica che ha dimostrato per la prima volta che un farmaco può prevenire l'anafilassi, perlomeno nell'ambito sperimentale di un modello di anafilassi nel topo. Questo modello artificiale si basa sul trapianto nel topo di mastociti umani, cioè le cellule che liberano l’istamina e che sono le principali responsabili dell’anafilassi. I mastociti trapiantati vengono poi sensibilizzati con IgE umane rivolte verso un allergene e iniettando nel topo l'allergene si ottiene una anafilassi vera e propria. Il farmaco utilizzato per prevenire l'anafilassi nel topo è un inibitore di BTK o acalabrutinib. Esso è stato somministrato al topo prima dello scatenamento con l'allergene e ha impedito il verificarsi dell’anafilassi. Questo farmaco funziona bloccando un enzima, la tirosino chinasi di Bruton, che è presente all’interno delle cellule, compresi i mastociti ed è essenziale per la sintesi e la liberazione dell'istamina. Gli autori avevano già dimostrato, in esperimenti in vitro, che gli inibitori di BTK erano in grado di impedire la liberazione di istamina dai mastociti. In sintesi, se la BTK dei mastociti è bloccata, nonostante sulla superfice di queste cellule avvenga la reazione tra le IgE e l’allergene, non vi è liberazione di istamina.
La strada per arrivare a un uso corrente dei farmaci inibitori della BTK per la prevenzione delle reazioni anafilattiche non sembra essere molto lunga. Infatti il farmaco acalabrutinib è già in commercio, essendo attualmente in uso per alcuni tumori. Proprio studiando persone allergiche, che assumevano acalabrutinib per un tumore, gli sperimentatori avevano già visto che il farmaco inibiva per l'80-90% la positività delle cutireazioni e che alcuni soggetti con allergia alimentare potevano assumere gli alimenti allergenici senza avere reazioni. Queste osservazioni, anche se preliminari e su pochi casi, fanno ben sperare che si possa avere presto disponibile questo farmaco preventivo delle reazioni anafilattiche.

Fonte:Dispenza MC, et al. Bruton's tyrosine kinase inhibition effectively protects against human IgE-mediated anaphylaxis. J Clin Invest. 2020. https://doi.org/10.1172/JCI138448