Istituto Allergologico Italiano

Nuovi farmaci per la dermatite atopica


dermatite atopicaDue nuovi farmaci per la dermatite atopica cambieranno il trattamento di questa malattia cutanea cronica, che per decenni ha fruito di ben poche opportunità terapeutiche: Dupilumab (Dupixent, Sanofi - Regeneron), il primo biologico per la dermatite atopica e Crisaborole (Eucrisa, Pfizer), un inibitore della fosfodiesterasi 4 (PDE4). Entrambi i farmaci sono stati approvati per la prescrizione negli USA, mentre per l’Europa il 28 settembre 2017 la Commissione Europea ha espresso parere positivo all’autorizzazione per la commercializzazione di Dupixent (Dupilumab) per l’uso negli adulti con dermatite atopica da moderata a severa e candidati alla terapia sistemica. Vediamo di cosa si tratta.

Dupilumab è un anticorpo monoclonale umano, specificamente disegnato per inibire l’attività di due proteine chiave, IL-4 e IL-13, considerate le principali responsabili dell’infiammazione cronica, caratteristica della dermatite atopica. Finora, il farmaco è stato approvato solo per le persone dai 18 anni in su, ma sono in corso studi che esaminano l'uso di Dupilumab in bambini di 6 anni. Il dossier di Dupilumab contiene i dati provenienti da tre studi di fase 3 del programma clinico LIBERTY AD, che ha coinvolto più di 2.500 pazienti. L'obiettivo degli studi era valutare l'efficacia di Dupilumab in monoterapia e in somministrazione concomitante con corticosteroidi topici in pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave, la cui malattia non era adeguatamente controllata con la prescrizione di terapie topiche. Una volta in commercio, Dupilumab sarà disponibile in una siringa pre-riempita, per auto-somministrazione del paziente con un’iniezione sottocutanea ogni due settimane. Dupilumab inoltre potrà essere utilizzato con o senza corticosteroidi topici.

Il Crisaborolo è un farmaco che inibisce la fosfodiesterasi 4 (PDE4), un enzima che regola la produzione di citochine infiammatorie attraverso la degradazione di adenosina monofosfato ciclico e la cui iperattività ha mostrato di aumentare segni e sintomi della dermatite atopica. La dimostrazione dell’efficacia del crisaborolo nella DA si basa su due importanti studi randomizzati, condotti in doppio cieco, a gruppi paralleli, che hanno trattato 1.527 pazienti con dermatite atopica lieve/moderata, coinvolgente più del 5% della superficie corporea, di età compresa tra 2 e 79 anni (età media: 12 anni circa), dei quali 1.021 sono stati trattati con Crisaborolo e 506 con il veicolo della crema, applicati sulle zone interessate 2 volte al dì per 28 giorni. Un significativo e un più rapido miglioramento del prurito e dei segni clinici è stato documentato nei 960 pazienti trattati con Crisaborolo che hanno completato lo studio rispetto ai 438 che hanno utilizzato il veicolo. Il farmaco è indicato per il trattamento della dermatite atopica di grado da lieve a moderato in pazienti dai due anni in su. Il Crisaborolo, è un'alternativa agli steroidi topici e non ha le limitazioni all’uso degli inibitori della calcineurina. Questo farmaco tuttavia attualmente non è disponibile sul mercato europeo.

Inoltre, ci sono altri promettenti farmaci in studio per il trattamento della dermatite atopica, comprendenti diversi anticorpi monoclonali. Alcuni sono in fase pre-clinica 2, ma uno – il Tralokinumab, che ha come obiettivo il recettore delle citochine per l’interleuchina-13 - ha raggiunto la sperimentazione clinica di fase 3.

È anche in studio per la dermatite atopica una terapia biologica orale da somministrare una volta al giorno. Si tratta di un inibitore della Janus kinasi (JAK), l’Upadacitinib (ABT-494, AbbVie) Questo farmaco ha dimostrato la sua efficacia terapeutica in uno studio di fase pre-clinica 2b e uno studio clinico di fase 3 è previsto per il 2018. Ci sono in studio altri inibitori della JAK, sia orali che topici, tutti per ora in fase 2. Questi inibitori hanno un'applicazione terapeutica nel trattamento del cancro e delle malattie infiammatorie come l'artrite reumatoide e, appunto la dermatite atopica. Gli inibitori JAK3 sono attraenti come possibile trattamento di varie malattie autoimmuni poiché le loro funzioni inibenti sono principalmente limitate ai linfociti e soprattutto per la possibilità di somministrarli per via orale.