Le persone trascorrono molto tempo nella camera da letto, quindi l’esposizione agli allergeni delle camere da letto è importante per lo sviluppo e l’andamento delle malattie allergiche.
Un team di ricercatori dell’NIH (National Health and Nutrition Examination Survey) ha studiato gli allergeni delle camere da letto in un campione rappresentativo a livello nazionale della popolazione statunitense, tenendo conto delle caratteristiche dei partecipanti e degli alloggi, inclusi i fattori sociodemografici, regionali e climatici.
Sono state misurate con dosaggi immunologici le concentrazioni di 8 allergeni: di una muffa (Alternaria, Alt a 1), dello scarafaggio (Bla g 1), del cane (Can f 1) del gatto (Fel d 1), degli acari della polvere (Der f 1, Der p 1), del topo (Mus m 1) e del ratto (Rat n 1) in quasi 7000 camere da letto. Si è trovato che praticamente tutte le camere da letto (99%) avevano 1 allergene e 74% ne avevano da 3 a 6. Inoltre in due terzi delle camere da letto è stato trovato almeno un allergene a livelli elevati (cioè tale da poter favorire la sensibilizzazione allergica). Gli allergeni ritrovati con maggiore frequenza erano quelli degli animali domestici e degli acari. Se nella casa erano presenti degli animali domestici il carico di allergeni era maggiore, confermando la loro importanza nel sostenere le allergie respiratorie.
In conclusione questa ricerca mette in evidenza che la camera da letto è una sede di esposizione a molti allergeni, e che questi sono legati soprattutto alla presenza di animali domestici e parassiti. Da un punto di vista pratico se ne può dedurre che in presenza di un’allergia respiratoria, asma bronchiale o rinite perenne, grande importanza ha la bonifica anti-acaro e l’allontanamento degli animali domestici.
FONTE: Palvi M e coll. Bedroom allergen exposures in US households. J Allergy Clin Immunol 2018,141, 1870–1879.
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