Istituto Allergologico Italiano

Informazioni sull'ITS

Salve,
Da una decina d'anni soffro di allergia alle graminacee sempre trattata con antistaminici, i quali negli ultimi anni hanno avuto efficacia nulla. Recenti analisi hanno evidenziato allergia pure ad ulivo e betulla e, dalla ricerca delle IgE specifiche (elevata positività a Phl p1, Phl p5b, olivo t9 ,bet v1 e negatività verso Phl p7, Phl p12 profilina, bet v4), sono risultato un buon candidato ad ITS, che dovrei iniziare al più presto. Vi scrivo quindi per avere maggiori informazioni riguardo alle tipologie ed i costi dei trattamenti. Da quanto detto dall'allergologo, il trattamento più "economico" è quello iniettivo, che prevede l'iniezione di un mix di allergeni (graminacee, betulla, ulivo) settimanalmente per 10 settimane e mensilmente per 3 mesi per poi ripetere l'anno successivo, per cui il costo complessivo dovrebbe aggirarsi sui 300 euro/anno (dovrò pagare le iniezioni a parte?). In alternativa mi è stato proposto un trattamento iniettivo pre-stagionale che consiste in 4 iniezioni di ogni singolo allergene in prossimità del periodo allergico per 2 anni, con costo intorno a 600 euro/anno (qui non ho capito se il costo è relativo al singolo allergene). Altra alternativa è il vaccino sublinguale, che l'allergologo ritiene essere meno efficace, inoltre richiede più tempo (3 anni) con costi di cica 400 euro/anno. Ho sentito parlare anche di vaccino nasale, ma vi sono scarse informazioni relative a tempi e costi. Inoltre, Visto che nella mia regione l'ITS non è convenzionata, vorrei chiedere se le agevolazioni previste per la regione Lombardia sono fruibili anche da parte di cittadini non residenti in tale regione che si rechino presso una delle vostre strutture muniti di impegnativa del medico curante.
Vi ringrazio anticipatamente.

Risposta

Il problema nel suo caso è chiarire quali sono gli allergeni veramente responsabili dei sintomi. Infatti sono risultati positivi i test per graminacee, betullacee e olivo ma tenuto presente che ciascuno di questi allergeni può essere responsabile di sintomi di diverso gravità. È quindi sempre opportuno valutare la corrispondenza dei sintomi con i calendari di pollinazione. In particolare, le betullacee iniziano a fiorire a febbraio-marzo per finire a maggio mentre le graminacee iniziano a fiorire ai primi di maggio per finire a giugno. L’olivo fiorisce a maggio ma è presente solo in particolari zone di coltivazione mentre in molte altre è assente. Considerando questi elementi è possibile riconoscere quale allergene provoca i sintomi peggiori. Ciò è importante perché è sempre bene, almeno all’inizio, vaccinare per un solo allergene. Per quanto detto, se i sintomi iniziano a febbraio-marzo chiaramente responsabili sono le betullacee ed è quindi consigliabile fare un vaccino per questi pollini. Tenga presente che in molti casi di sensibilizzazione a pollini diversi è sufficiente vaccinare per il polline che compare per primo nella stagione per avere un risultato completo per tutto l’anno. Se invece i sintomi iniziano a maggio sarà opportuno vaccinare per le graminacee. Se vi è una forte concentrazione di oliveti nella zona si potrà decidere di partire con la vaccinazione per l’olivo. Dopo la prima stagione si valuta il risultato e, sempre sulla base delle coincidenze sintomi-periodo di presenza del polline, si potrà aggiungere un secondo vaccino. Il trattamento sublinguale attualmente è il più facile da eseguire ed è di efficacia pari a quello per iniezione senza averne gli effetti collaterali. Infine, per le allergie stagionali, da polline, il trattamento maggiormente utilizzato è quello pre-costagionale che consiste nella somministrazione del vaccino per 4 mesi (2 prima dell’inizio della fioritura e 2 dopo).
In merito ai costi non sono in grado di darle delle notizie sicure ma certamente questi sono equiparati tra le diverse ditte per quanto riguarda un singolo trattamento utile.