Istituto Allergologico Italiano

L'estate non aiuterà


Il clima influenza la trasmissione diretta di numerosi virus patogeni. Gli studi sulla diffusione dell'influenza e del virus respiratorio sinciziale (RSV) nella popolazione e in modelli di laboratorio hanno appurato che il contagio da questi virus è ridotto in presenza di un'alta umidità specifica (che è la massa di vapore in una massa unitaria di aria umida), come si verifica nel clima estivo. Per entrambi questi virus, una bassa umidità specifica aumenta la trasmissione, cosicché le epidemie, alle latitudini settentrionali, tendono a raggiungere il picco durante l'inverno e rallentano o si arrestano in estate. Questo comportamento, tuttavia non è una regola assoluta per la diffusione dei virus, perché altre infezioni sono influenzate da caratteristiche climatiche diverse, come le infezioni da enterovirus, ad esempio, che raggiungono il picco di contagi nei mesi estivi. La grande speranza per quanto riguarda il COVID-19 è che il virus responsabile si comporti come l'influenza e ci sia un forte rallentamento spontaneo dell'infezione nei mesi estivi.

Un gruppo di ricercatori di Geo scienze e di Epidemiologia dell'Università di Princeton hanno studiato il problema creando dei modelli epidemiologici che simulano la pandemia di SARS-CoV-2 in dipendenza dal clima. Dato che la biologia del COVID-19 è ancora poco conosciuta, per prevedere l'andamento dell'epidemia nei prossimi mesi sono stati usati quattro coronavirus dalle caratteristiche ben note e che sono responsabili di epidemie stagionali clinicamente benigne. Due di questi coronavirus, HCoV-HKU1 e HCoV-OC43, sono dello stesso genere di SARS-CoV-2. Lo studio ha messo in evidenza che le variazioni meteorologiche possono essere importanti per le infezioni endemiche, cioè quelle presenti stabilmente e mantenute sotto controllo dall'immunità cosiddetta di “mandria” e dalla prevenzione vaccinica ma non nelle pandemie acute, soprattutto in mancanza di terapie efficaci e di un vaccino specifico. Nelle infezioni virali in fase acuta, specie causate da un patogeno emergente quindi, il clima determina solo modesti cambiamenti nella diffusione del contagio. Quello che invece può influenzare decisamente l’andamento di una pandemia è il livello d’immunità della popolazione. I ricercatori hanno concluso che nei prossimi mesi le temperature estive non limiteranno efficacemente la diffusione dell'infezione. In conclusione sia le località tropicali sia quelle temperate dovrebbero prepararsi ad affrontare nuovi focolai di COVID-19.

FONTI: Baker RE et al. Susceptible supply limits the role of climate in the early SARS-CoV-2 pandemic. Science, 18 May 2020 eabc2535 doi:10.1126/science.abc2535

Per commentare gli articoli clicca su Modulo Commenti

Commenti